Domenica 24 settembre 2023
Le pitture parlanti e la danza macabra

Nella preistoria, quando la scrittura non esisteva, le immagini erano un modo di comunicare. L’artista incideva sulle pareti delle grotte le sue paure, le sue credenze, ma anche la vita quotidiana della sua tribù. Per fare questo si serviva di figure e di simboli che, arrivati sino a noi, sono divenuti documenti e testimonianze preziose.
Per la storia dell’uomo la fine del primo millennio fu un periodo di estrema importanza. Dopo una lunga stasi, l’Europa conobbe nuovi sviluppi e progressi di tipo economico, politico, culturale e urbanistico. Le arti rifiorirono anche grazie alla Chiesa, che commissionò agli artisti dell’epoca importanti cicli di affreschi per abbellire i suoi edifici.
Queste superfici erano perfette per accogliere le storie sacre della Bibbia o dei Vangeli che, raccontando il male, il peccato, il bene, la vita e la morte, avevano lo scopo di trasmettere ai fedeli messaggi volti all’insegnamento della dottrina cattolica e all’ammonizione dei peccatori.
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