Suggestioni finlandesi
Di fronte alla scultura sono rimasta stupita e affascinata. Ci abbiamo girato intorno, l’abbiamo guardata da sotto in su, scattato foto da varie angolazioni.
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Di fronte alla scultura sono rimasta stupita e affascinata. Ci abbiamo girato intorno, l’abbiamo guardata da sotto in su, scattato foto da varie angolazioni.
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Percorso ad anello intorno alla val di Riva sul sentiero Hartdegen Weg fra i verdi pascoli costeggiando il ghiacciaio del Collalto.
Un tour alla scoperta di una regione della Finlandia dalla bellezza pura e dalla natura incontaminata. Il labirinto blu di laghi, isole, fiumi e canali intersecati da foreste e declivi, per centinaia e centinaia di chilometri, è la cornice perfetta un’esperienza indimenticabile.
Il BEAR CENTER, un’esperienza unica
Specializzato nell’osservazione di orsi, lupi e ghiottoni, dispone di un totale di 29 strutture diverse adatte sia alla fotografia che all’osservazione. L’area offre una grande varietà di ambienti e terreni e offre al fotografo un’eccellente opportunità di catturare le immagini della fauna selvatica a brevi distanze su vari sfondi.
Escursione Dolomitica in una zona poco frequentata con vasti panorami al piede del gruppo montuoso Cime d’Auta. Il paesaggio di roccia dolomitica intarsiato da filoni di roccia silicea è molto ampio e vario, ricco di flora e fauna.
Il Parco naturale Puez-Odle è un’area naturale che racchiude principalmente due gruppi montuosi: il gruppo del Puez e il gruppo delle Odle, entrambi appartenenti alle Dolomiti di Gardena.
L’area protetta è delimitata a ovest dalla valle Isarco, a nord dalla val Pusteria, a est dalla val Badia e a sud dalla val Gardena.
Il gruppo del Puez, è suddiviso col gruppo dello Stevìa, i sottogruppi Sassongher, Gran Cir-Vallunga, dove la cima più alta è il Piz de Puez (2913 m.). Il parco è attraversato da nord a sud dall’Alta via n. 2.
Un viaggio nel tempo, nella storia, nell’arte popolare e nelle tradizioni tutto in una splendida cornice naturale.
La Transilvania, il cui nome riporta alla mente la storia romantica e misteriosa del Conte Dracula, svelando al viaggiatore il segreto delle sue città e fortezze medievali; la regione della Bucovina, i cui monasteri affrescati ci trasportano nel mistero della fede; la regione del Maramures, dove il tempo sembra essersi fermato, mantenendo vive le sue tradizioni.
Uno dei primi europei a recarsi in Mongolia fu fra Giovanni di Plano Carpino nel 1247. Venti anni giusti dopo la morte di Genghiz Khān (Temüjin), quando regnava il suo terzogenito, Ögödei Khan principe illuminato ma alcolizzato (a lui si deve la rete di comunicazione postale a cavallo). Il frate minorita nacque in un paesino (in bellunese sarebbe “Pian del Carpen”) tra Perugia e Cortona. Nei suoi scritti rammenta i Samoiedi tra i popoli della Tartaria che occupavano i pascoli tra l’Altai mongolo e le sorgenti dello Yenissei. Tra i suoi affluenti c’è l’Angara, emissario, dalle parti di Irkutsk, del lago Baikal. Il lago riceve le acque del Selenge e dell’Orchon, fiume che abbiamo guadato il 21 luglio apprezzando le qualità dello UAZ. Veicolo tanto brutto quanto efficace, assemblato dal 1966 a Ul’janovsk, città russa così nominata nel 1924 in onore di Vladimir Il’ič Ul’janov, per gli amici Lenin, che vi nacque quando la città si chiamava Simbirsk. Ma qui si esce dal seminato!
Potrei parlarvi per ore dei cieli del Nord. Vi racconterei della luce limpida, dell’azzurro intenso, della luminosità fino a ora tarda, delle nuvole gonfie, dei contrasti e delle sfumature di colore che si andavano via via disegnando lassù.
E potrei dirvi dell’effetto cromatico straordinario che le case colorate di Copenhagen, Helsingør, Stoccolma creavano con il blu del cielo.
Potrei parlarvi del tramonto dopo le dieci di sera sulla nave che ci ha portato da Oslo a Copenhagen e della luna che poi è sorta per chiudere in bellezza il giorno così lungo.
Potrei parlarvi anche del cielo birichino di Stoccolma che, improvvisamente oscuratosi durante il nostro giro in battello, ci ha sorpresi con un nuvolone giunto inaspettato che si è tramutato in acquazzone fragoroso e ci ha costretti a cercare veloce riparo.
E potrei dirvi del mio stupore e della gratitudine nei confronti di questi cieli così belli, del ricordo vivo, intatto che mi porto dentro.
Nidia
Le Cime di Lavaredo a vederle quasi ci si emoziona forse perché sono le vette più famose delle Dolomiti e tra le più conosciute al mondo o forse perché quello che vediamo oggi sono intere pagine di storia che dai nostri giorni risale lungo i secoli fino a 270 milioni di anni fa.
Un viaggio alla scoperta delle tre capitali scandinave, città dinamiche, informali ma, allo stesso tempo, ricche di cultura e storia, circondate da paesaggi fiabeschi ed incontaminati: la verde Oslo, la fiorita Copenaghen e la regale Stoccolma.
Dormire nelle Gher a contatto con le popolazioni nomadi: il modo migliore per conoscere la Mongolia, cogliendo al contempo il forte e genuino senso dell’ospitalità e la fierezza nobile che portò Gengis Khan a conquistare il mondo in groppa ad un cavallo. Salire a piedi o sul dorso di un cammello sulle altissime dune del deserto del Gobi. Visitare antichi monasteri per riconoscere le caratteristiche tipiche del buddismo tibetano. Accostarsi alle falesie fiammeggianti di Bayanzag, uno dei precipizi più vertiginosi del mondo, dove sono state trovate importanti tracce fossili di dinosauri. Sostare sulle rive di un lago Ogij vero paradiso per l’osservazione di una varia moltitudine di uccelli.
Mamma mia che viaggio!!! Se dovessi ripensare a tutto quello che ho visto e ascoltato dalle guide che ci hanno accompagnato lungo questo itinerario, rischierei sicuramente di fare una confusione madornale! Allora chiudo gli occhi e rivedo ciò che mi ha maggiormente colpito e che è rimasto impresso nella mia mente. Subito inizia a scorrere una serie di immagini che si susseguono rapide come i fotogrammi di una pellicola.
Il paesaggio unico di Bretagna e Normandia, dove la vita quotidiana è scandita dal ritmo delle maree, che ne disegnano le spiagge interminabili e le scogliere frastagliate, nasce dall’incontro con l’oceano. Alcuni luoghi sono diventati icone, come l’arco di roccia sulla spiaggia di Etretat, o come il profilo della splendida abbazia di Mont-Saint-Michel, tornata isola qualche anno fa, quando la vecchia strada è stata sostituita da una passerella, ma altrettanto spettacolari ed emblematiche sono le altre tappe del nostro tour.
Profumo di montagna, lontano da importanti arterie di comunicazione, la Val Sarentina rappresenta un vero e proprio paradiso per chi ama le escursioni.
“Le jeux sont fait…en Provence!”
Questo è stato per noi un viaggio davvero speciale. Lo ricorderemo soprattutto per la varietà dei paesaggi, i loro colori e i profumi assaporati tra un’escursione e l’altra.