Salce – Camminata di primavera

Gli anemoni bianchi di Venere

… e quale fu lo stupore ancora ingenuo e sognante della sposa novella, appena uscita dalla chiesa, nel vedere l’erta stradina sassosa (che dalla chiesetta porta verso il borgo) diventata  un po’insidiosa per le sue scarpine  ormai, sul far della sera, quando si accorse che entrambi i bordi dell’ampio sentiero erano cosparsi di anemoni bianchi e particolarmente luminosi nell’oscurità pressochè totale: Venere, la dea, non volendo che qualcosa di suo andasse sprecato, nemmeno le lacrime; avendo il potere di trasformare (nel suo dominio) anche i dolori in gioie e volendo fare un regalo nuziale alla sposa, aveva profuso il suo cammino di anemoni bianchi, gocce che, per divina concessione, sarebbero diventate ( solo  per la sposa, sia chiaro) lacrime di gioie e delizie amorose.

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