Pensieri sparsi
- Vittorio Hugo e Angelo, due diciassettenni. Pantomima dall’orlo del ponte sul fiume Douro a Porto, poi tuffo di 30 metri davanti a una folla di turisti incuriositi. Un’immagine di popolo che rinverdisce l’intrepida e spettacolare temerarietà degli storici navigatori portoghesi, della cui memoria l’attuale Portogallo è tuttora permeato: monumenti, storia, religione, turismo, sport… e di cui Ronaldo CR7 è l’indiscusso protagonista.
- Coimbra canta, Braga prega, Lisbona si mette in mostra, Porto lavora. Una terra con le sue differenze, da nord a sud, da ovest a est, ma confluenti in uno sforzo comune, organizzato, che cura le case private come il patrimonio pubblico, che nei confronti degli ospiti stranieri ha fatto una scelta linguistica selettiva ma diffusamente praticata: portoghese e inglese stop. E l’Italia?
- Por bem. Un re che scrive sul soffitto la rivendicazione del primato delle buone intenzioni sul pregiudizio. Mi sovviene, in altro contesto ma con significato analogo, l’omnia munda mundis del Fra Cristoforo dei Promessi Sposi.
- Saudade. Nostalgia dolce e vibrante. Mancanza. Attesa. Sfida. Anche superstizione. Parola magica, sintesi dell’atmosfera portoghese.
- Almedina a Coimbra. Nel negozio dei gadget che parlano, attirati da una voce struggente che cantava il Fado e inondava la via. Un commerciante dalla cultura profonda, anche nell’arte della comunicazione. Mezz’ora trascorsa dentro un buco di negozio, alla Porta di Almedina, senza essere importunato. Alla fine ho chiesto al titolare di pagare un biglietto..! Non ha voluto, dicendosi ripagato dalla nostra emozione.
- Messa a Santa Cruz. In portoghese. E penso alle Messe prima del Concilio.
- Onore al merito al Ctg Belluno, che ha concepito e organizzato così bene un viaggio dai molti stimoli. Grazie di aver rinfrancato l’orgoglio mio e di Donatella di far parte di questa associazione. Un caro saluto a tutti i compagni di viaggio.
Giuseppe Marangoni