Napoli

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dal viaggio ‘Napoli e Costiera Amalfitana’

Mantua me genuit…Parthenope tenet nunc. Approciamo Napoli partendo dalle suggestioni classiche. Certo, Virgilio, maestro del sommo Dante, ma prima ancora l’epopea dei coloni greci, e via via una stratificazione di tempi, uomini e civiltà, fino ai monumenti dei sec. XVI-XVII-XVIII, che ci avvolgono in una trama di palazzi, castelli, quartieri, chiese, in una rete stordente di scorci, panorami, infiniti capolavori artistici.


Ma Napoli è vita, vita che pulsa nel brulicante bailamme dei suoi vicoli, nel vociante richiamo commerciale,nelle proposte più tradizionali, come i presepi, ma anche nelle inimitabili imitazioni di firme. Una full immersion a Spaccanapoli ci rimanda tutte queste suggestioni, ma anche, in contrasto, la pace di chiese e monasteri dove le monache (S.Chiara) potevano godere della vita esterna riflessa in splendide maioliche, dove i regnanti aragonesi (S.Domenico) riposano in sepolture del tutto atipiche, magie di Napoli.

Anche il misterioso sottosuolo vive a suo modo nel ricordarci persecutori e perseguitati (Catacombe di S. Gennaro), ma anche le brutalità di una guerra a noi quasi contemporanea (Galleria Borbonica).
Con tutte queste perle in tasca, andiamo a S. Martino per infilarle una ad una in un nostro personale filo davanti al panorama complessivo della città e del suo golfo. Una collana che solo Napoli può proporci: Centro, Vesuvio, Mare, Castelli, Capodimonte, Posillipo…..Un sogno ad occhi aperti.
Per continuarlo, dobbiamo avvicinare la magia di Capri, lasciarci avvolgere dal suo magnetismo palpabile nei momenti più topici: i faraglioni, la piazzetta, la Villa San Michele, i Giardini di Augusto, la Grotta Azzurra, un mare sempre presente ed incantato.
Ma è tempo di inebriarsi di luci, odori, sapori della Costiera Amalfitana, dove terra monti e mare si sposano per offrirci un Eden unico ed inimitabile.

Il Vulcano, padre generoso e giustiziere implacabile nella storia. Pompei rivive per noi di strada in strada, di domus in domus, col basolato avvampante di calore. Figure enigmatiche occhieggiano dai meravigliosi mosaici e dal colore di affreschi inquietanti. È una foto in 3/D di un mondo scomparso, ma che sembra ancora qui, palpabile, vivo di una immediatezza folgorante. A socchiudere gli occhi, la folla di turisti diventa la gente di Pompei, coi suoi richiami le sue invettive, i graffiti sui muri.
La nostra gita volge al termine, siamo contenti ed appagati, ma già avvertiamo come una specie di nostalgia, come la necessità di pensare ad una rimpatriata. Sì, perché ci siamo appropriati di Napoli, o è Napoli che ci ha conquistati?

Giovanni Luciani

Alcune foto del viaggio

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