Impressioni di un principiante accompagnatore in terre di Scozia

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Ultime ore insieme. Si sente già la temperatura e l’umidità che contraddistingue Venezia, dove ogni movimento è misurato e un’accelerazione di passo potrebbe costare un’altra camicia bagnata. Sbrigato il disguido dei bagagli ora la strada è tutta dritta fino a casa,  e sicuramente c’è già chi starà pensando al piacere di dormire sul proprio letto questa sera, chi invece ad un po’ di relax dopo l’intensa settimana di visite e chi al riprendere del lavoro.

Io preferisco lasciare l’idea della routine ancora un po’ lontana e riassaporare quella che è stata la mia prima esperienza da group leader. Il viaggio è stato da un certo punto di vista una prova, e questo è stato uno dei motivi che mi ha spinto a dire di sì. Non sono mai stato un vero amante dei giochi di squadra ed ho sempre privilegiato gli sport individuali, in cui gli unici veri sfidanti sono i propri limiti. Allo stesso modo, quando si presenta una sfida che mette in gioco le mie capacità, la situazione prende quell’irresistibile sapore di incertezza al quale non si può che andare incontro.

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Fondamentale è stato il supporto di Anacleto, che in determinate occasioni mi ha saputo prontamente consigliare come gestire al meglio gli imprevisti. Fin dal primo incontro il gruppo mi è sembrato molto preparato e con il giusto spirito di viaggio. Molti sono degli autentici professionisti del viaggiare, il che ha agevolato anche il mio compito. Siamo andati alla scoperta di un territorio per molti aspetti ancora tradizionale e legato agli antichi usi. Sebbene la foresta Caledoniana si sia ridotta ad un 1% ed abbia lasciato spazio ai pascoli di mucche e pecore, 3/4 del territorio è rappresentato da acquitrini, rocce e brughiere improduttive.  Questo dona al panorama un tocco di abbandono e di selvaggio, ma allo stesso tempo al visitatore che passa di villaggio in villaggio gli si presenta uno scorcio dopo l’altro di pura magia fiabesca. I repentini cambi meteorologici fanno si che raggi di luce penetrino distese di nuvole a bassa quota e, per chi come me ama la fotografia, catturare questi momenti diventa un’emozione unica.
Abbiamo passato le due più importanti città della Scozia, Edimburgo, centro finanziario, e Glasgow, importante crocevia per le esportazioni di merci tra cui il tanto amato whisky, un prodotto che più evapora più acquista valore e sapore. Un sapore diverso da quello delle zuppe servite negli hotel, come diverso e indipendente rimane il popolo scozzese. Patriota, conscio ed orgoglioso delle proprie origini mi ha fatto pensare a quanto sempre meno siano presenti queste tre caratteristiche in Italia.
Ci siamo diretti verso le isole Orcadi, lasciandoci alle spalle un porto di case colorate ed attraversando un mare di nebbia che lasciava intravedere solo i profili delle coste circostanti. Immersi in  questo grigio misterioso che fonde mare e cielo, il battito d’ali degli uccelli diventava sempre più il solo ed unico punto di riferimento. L’aria dei vichinghi spostata da un vento quasi perenne leviga le monumentali rocce di Brodgar e alla fine dell’anello ci ritroviamo sull’orlo delle creste frastagliate. Le stesse che prima vedevamo delimitare le coste. Ora siamo in cima, e stando attenti a non mettere un piede in fallo, arriviamo al limite di sicurezza, dove il vento sembra avere la stessa forza che ha sulle nostre montagne. Ma qui sotto di noi ci sono le onde che schizzano schiuma ad intervalli irregolari.
Purtroppo, il tempo non è mai abbastanza per godere di certi paesaggi, o forse è proprio la durata così limitata che ne rafforza l’intensità e lo imprime per renderlo più memorabile.

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La moltitudine di visite ed escursioni rimane un punto forte dell’organizzazione: molte volte prima di arrivare alla fine della giornata ho la sensazione di avere più ore del normale a disposizione, è una sorta di inganno del tempo, e la cosa si ripete quasi ogni giorno, alla fine del viaggio quando tiri le somme non puoi che essere soddisfatto della ricchezza dei panorami visti.
Il resto di ciò che è stato questo viaggio mi piace misurarlo con le sensazioni e i sorrisi, un metro che a volte conta molto di più delle parole.
Menzione speciale per la guida Paola, preparata ed amata da tutti, che ci ha accompagnato con uno spirito professionale ricordando le sue, e le nostre origini. L’ho sentita recentemente via mail e porta un caloroso saluto a tutti ricordando quanto si sia trovata bene con noi. Ecco il testo del messaggio: “Porta i miei saluti a tutto il gruppo.  Siete stati, parlo con sincerità, il gruppo più bello della stagione. Primo premio per simpatia, allegria, cordialità e a te primo premio per le fotografie. Un abbraccio a tutto il gruppo. Ciao. Paola”.

Alberto De Nart

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