Georgia e Azerbaijan 2a partenza 🗓

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16-25 settembre 2019

civiltà millenarie

Si scrive Azerbaigian, si legge petrolio. Baku, dove la terra brucia, è famosa da sempre per i fuochi eterni nei pressi della città, dovuti alla presenza di numerose sorgenti di petrolio e gas, che bruciano naturalmente. Grazie alle rendite energetiche e alla stabilità politica, garantita dalla dinastia Aliyev, l’Azebaigian ha saputo elevarsi a potenza regionale e a protagonista della scena internazionale. Pur essendo l’Azerbaigian il più lontano tra i paesi partner dall’Unione Europea, gli interessi economici complementari e gli investimenti strategici in infrastrutture energetiche, disegnano i contorni di una collaborazione solida e destinata ad approfondirsi, Mosca permettendo.
In Georgia invece Mosca ha già dato, facendo dell’Ossezia del Sud, regione della Georgia centrosettentrionale, e dell’Abcasia, all’estremo lembo di nord-ovest, due stati fantocci, de facto indipendenti. Lo stesso modello riproposto più recentemente nel Donbass. La Georgia moderna è il frutto dell’unione delle regioni storiche della Colchide, area affacciata sul Mar Nero e cristianizzata da Andrea, fratello di Pietro, e dell’lberia, più o meno corrispondente a quelli che furono i regni di Cartalia e Cachezia, sul versante sud del Gran Caucaso, dove il Vangelo fu diffuso da Santa Nina l’Illuminatrice nel IV secolo.

Programma

1° giorno, lunedì 16 settembre 2019: Bologna > (Istanbul) > Baku
Di buon mattino partenza da Belluno in pullman GT per l’aeroporto di Bologna, disbrigo delle formalità d’imbarco e doganali e partenza con volo di linea Turkish Airlines per Istanbul. All’arrivo, coincidenza con il volo Turkish Airlines per Baku. Arrivo, trasferimento in hotel e sistemazione nelle camere riservate.

2° giorno, martedì 17 settembre 2019: Baku > Ateshgah > Yanar Dağ > Baku
Pensione completa. Mattinata dedicata alla visita della città vecchia di Baku con la Torre della Vergine e il Palazzo degli Shirvanshah. Nel pomeriggio partenza per la vicina penisola di Abşeron, dove si visiteranno i siti di Ateshgah e Yanar Dağ. Rientro a Baku e cena in ristorante.

Baku. La capitale si trova sulla costa meridionale della penisola di Abşeron. Con ogni probabilità il nome Baku deriva dall’antico nome della città, Badu-kube, dove soffia il vento.
La città cominciò a essere importante dopo il terremoto nel XII secolo che distrusse Shemakha. Nel 1540, la città venne conquistata dai safavidi e nel 1604 dallo scià persiano Abbas I. Il 26 giugno 1723, dopo un lungo assedio la città si arrese alle truppe dello zar Pietro il Grande. Nel marzo del 1922 l’Armata Rossa invase Baku così l’Azerbaigian, con Armenia e Georgia, divenne parte della RSSF Transcaucasica, uno Stato federato de jure nell’URSS, de facto nuovamente occupati dalla Russia.
Abşeron. Dall’antico persiano, acque salate. Penisola della costa occidentale del Mar Caspio, lunga 65 Km e larga al massimo 30 Km, costituisce l’estrema appendice orientale del Caucaso, la costa meridionale forma un’ampia insenatura alla quale si affaccia la città di Baku. La penisola di Abşeron è ricchissima di giacimenti petroliferi.
Ateshgah. In antico persiano trono di fuoco, essendo la struttura situata presso un ormai esausto giacimento di gas naturale. La struttura religiosa pentagonale con un altare nel mezzo fu costruita nel XVII secolo da fedeli zoroastriani o indù.
Yanar Dağ. Montagna che brucia in azero. Grande falò spontaneo che arde incessantemente su una collina sulla penisola di Abşeron. Le fiamme si sprigionano per 3 m bruciando il gas che filtra da un sottile strato di arenaria porosa.
Il fuoco brucia in fiamme colorate in modo più impressionante al crepuscolo, quando i turisti e locali si radunano per osservarlo dalle numerose sale da tè nelle vicinanze.

3° giorno, mercoledì 18 settembre 2019: Baku > Şemakha > Kiş > Şeki
Pensione completa. In mattinata partenza per Şemakha e visita del Mausoleo delle Sette Cupole e della moschea Juma. Proseguimento per Şeki, visita della chiesa di Kiş e del Palazzo dei Khan. Al termine discesa in hotel, sistemazione nelle camere riservate e cena.

Şemakha. La Kamachia greco-romana, oggi Şamaxı, ha un ricco patrimonio e ha fatto da sfondo a importanti eventi politici in gran parte i suoi due millenni di esistenza. Dal VIII al XV secolo la città fu capitale dello stato di Shirvanshah e poi del Khanato indipendente di Shirvan o di Shemakha, annesso alla Russia nel 1805, e del successivo governatorato imperiale fino al devastante terremoto del 1859, quando la capitale fu trasferita a Baku. Nella sua storia undici grandi terremoti hanno scosso la città, l’unico edificio a essere sopravvissuto, è la moschea Juma, costruita nel X secolo, la prima di tutto il Caucaso. Nei dintorni della città si trova il mausoleo delle Sette Cupole, dove sono sepolti i membri delle famiglie reali di Shirvanshah.
Şeki. Fino al 1968 Nukha, in azero Nuxa, Şeki, città dell’Azerbaigian del nord, circondata dalle cime innevate del Caucaso Maggiore, fu una delle più grandi città dell’Albania Caucasica del I secolo. Originariamente situata sulla riva sinistra del fiume Kish, la città fu trasferita dove attualmente si trova dopo una devastante alluvione nel 1772, vicino al villaggio di Nukha, con cui s’identificò fino al 1968, quando tornò al nome originario. Per molti secoli, la città fu famosa per essere il centro dell’allevamento del baco da seta.
Kiş. Nel I secolo, Sant’Eliseo d’Albània arrivò a Gis, sulla riva sinistra del fiume Kura, e costruì una chiesa che divenne presto un centro di evangelizzazione per i popoli del Caucaso. Nel X secolo la chiesa di Kiş fu convertita al rito georgiano ortodosso e funzionò come vescovado fino al XVII secolo.

4° giorno, giovedì 19 settembre 2019: Şeki > Lagodekhi > Kvareli > Gremi > Alaverdi > Ikalto > Telavi
Pensione completa. Partenza per la frontiera Matsimi-Mazimçay, disbrigo delle formalità doganali, cambio del pullman e della guida e proseguimento per la visita di Lagodekhi. Arrivo a Kvareli e visita di una cantina. Visita del complesso architettonico di Gremi, della cattedrale di Alaverdi e dell’accademia di Ikalto. Arrivo a Telavi discesa in hotel, sistemazione nelle camere riservate e cena.

Lagodekhi. Villaggio cachezio situato ai piedi del Grande Caucaso, nel cuore del distretto vinicolo georgiano presso il confine azero. A Lagodekhi si trova una Riserva Naturale istituita nel 1911.
Kvareli. Villaggio cachezio nella valle di Alazani, ai piedi del Grande Caucaso, al centro della regione vinicola, celebre per il vino Kindzmarauli, un rosso semidolce.
Gremi. La fortezza reale e la chiesa degli Аrcangeli, sono tutto ciò che è rimasto di Gremi, un tempo florida città della Cachezia. La città fu capitale del Cachezia nei secoli XVI e XVII, finché l’esercito dello Shah Abbas I non la rase al suolo nel 1615. Da allora la città non ritrovò più l’antico splendore e poco dopo la capitale fu trasferita a Telavi.
Alaverdi. Il monastero di Alaverdi è un monastero ortodosso situato a 25 km da Akhmeta, fondato dal monaco siriano Yoseb, uno dei tredici Padri siriani della chiesa georgiana. Prima di allora ad Alaverdi si trovava un centro di culto pagano dedicato alla Luna. All’inizio dell’XI secolo il re di Cachezia, Kvirike il Grande, costruì una grande cattedrale, al posto della piccola chiesa dedicata a San Giorgio.
Ikalto. Villaggio situato poca a occidente della città di Telavi in Cachezia, conosciuto soprattutto per il suo complesso monastico e per l’omonima Accademia. Il monastero di Ikalto, fondato da San Zenone, uno dei 13 Padri siriani della chiesa georgiana, alla fine del VI secolo, divenne noto come uno dei centri culturali e di istruzione più importanti della Georgia.

5° giorno, venerdì 20 settembre 2019: Telavi > David Gareja > Tbilisi
Pensione completa e pranzo con cestino. Proseguimento in Cachezia e visita del sito rupestre di David Gareja con la Lavra e le grotte dipinte di Udabno (trekking di 2h). Al termine delle visite proseguimento per Tbilisi, discesa in hotel, sistemazione nelle camere riservate e cena.

Telavi. Centro principale e capoluogo della Cachezia, la città è circondata su ogni lato da scenari pittoreschi. Nota già nel II secolo, dal X al XII secolo Telavi fu capitale del Regno di Cachezia. Nel XVIII secolo fu la seconda capitale del Regno Georgiano unitario di Cartalia e Cachezia.
Cachezia. Provincia storica della Georgia orientale, la Cachezia fu principato feudale indipendente dalla fine del VIII secolo fino all’inizio del XII secolo quando il re georgiano Davide il Fondatore incorporò la regione nel suo regno. Dopo la disintegrazione del regno georgiano, la Cachezia divenne nuovamente indipendente nel 1460. Nel 1762 il regno cachezio venne unificato con quello confinante di Cartalia e nel 1801 il regno di Cartalia e Cachezia fu annesso all’impero russo zarista. La Cachezia fece poi parte successivamente della Repubblica Democratica indipendente di Georgia, della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Transcaucasica e fino al 1991 della Repubblica Socialista Sovietica Georgiana.
David Gareja. Complesso monastico ortodosso georgiano in parte scavato nella roccia e in parte edificato, situato nella Cachezia, sulle pendici semidesertiche del monte Gareja, circa 70 Km a sud est di Tbilisi. Il complesso comprende centinaia di celle, chiese, cappelle e locali di abitazione scavati nella roccia. Parte del complesso si trova anche nel distretto di Ağstafa in Azerbaigian, per questo il monastero è diventato oggetto di una disputa di confine tra le autorità della Georgia e dell’Azerbaigian.

6° giorno, sabato 21 settembre 2019: Tbilisi > Mtskheta > Ananuri > Gudauri
Pensione completa. Partenza per le visite della Cattedrale di Svetitskhoveli e del monastero di Jvari a Mtskheta (26 km, 45’). Proseguimento per Ananuri e visita del complesso architettonico. Al termine della visita partenza per Gudauri, discesa in hotel, sistemazione nelle camere riservate e cena.

Mtskheta. Una delle più antiche città della Georgia, nella storica provincia di Kartli. La città fu la capitale del regno di Iberia fra il III secolo a.C. e il V secolo. Nel 317 a Mtskheta i georgiani si convertirono al cristianesimo e tuttora qui ha sede la Chiesa autocefala ortodossa e apostolica georgiana. Re Dachi spostò la capitale da Mtskheta alla più difendibile Tbilisi, ma Mtskheta continuò ad essere usata come luogo di incoronazione e sepoltura dei re georgiani fino alla fine del regno nel XIX secolo.
Ananuri. Complesso architettonico sulle rive del fiume Aragvi, a circa 70 chilometri dalla capitale Tbilisi, antica sede dei duchi di Aragvi, una dinastia feudale che governò l’area dal XIII secolo. Nel 1739 Ananuri fu attaccata da Shanshe di Ksani, che l’incendiò e sterminò la famiglia degli eristavi. Tuttavia, quattro anni più tardi i contadini locali si rivoltarono contro il dominio di Shanshe, uccidendo gli usurpatori e invitando il re Teimuraz II di Georgia a governare direttamente il ducato.
Gudauri. Stazione sciistica sul versante meridionale del Gran Caucaso presso il passo della Croce a 2.200 m slm.

7° giorno, domenica 22 settembre 2019: Gudauri > Stepantsminda > Ghergheti > Gudauri
Pensione completa. Al mattino partenza per Stepantsminda, da dove, con una passeggiata di 2h si giunge alla Chiesa della Santissima Trinità di Ghergheti. Pranzo presso una famiglia locale e rientro a Gudauri.

Ghergheti. La chiesa della Trinità, o Tsminda Sameba, si trova nei pressi del villaggio di Ghergheti, sulla riva destra del fiume Chkheri, a un’altitudine di 2.170 metri, sotto il Monte Kazbek. La chiesa della Trinità fu costruita nel XIV secolo. Lo storico del XVIII secolo Vakhushti Bagration scrisse che, nei momenti di pericolo, le preziose reliquie custodite a Mtskheta venivano portate nella chiesa di Ghergheti, al fine di essere messe al sicuro. Nel 1795, in seguito all’ennesima invasione persiana, anche la più importante delle reliquie georgiane, la Croce di Santa Nina, fu portata qui.

8° giorno, lunedì 23 settembre 2019: Gudauri > Gori > Uplis-tsikhe > Tbilisi
Pensione completa. Partenza per la Cartalia e visita al Museo di Stalin a Gori. Dopo il pranzo proseguimento per la visita di Uplis-tsikhe. Al termine proseguimento per Tbilisi, discesa in hotel, sistemazione nelle camere riservate e cena.

Gori. Capoluogo della regione di Shida Kartli, confinante con la Federazione russa e comprendente anche la gran parte del territorio conteso dell’Ossezia del Sud, Gori si trova a poca distanza dalla zona interessata dal confine fra Georgia e Ossezia del sud. Nel centro di Gori, si trova il Museo Josif Stalin, nel cortile interno si trova ricollocata la statua del dittatore sovietico rimossa dalla piazza del municipio della città nel giugno 2010, sopravvissuta al programma di destalinizzazione voluto da Chrušcёv. Il museo è importante sia come testimonianza storica della vita di Stalin, sia come resoconto di un lungo periodo di storia sovietica.
Uplis-tsikhe. Letteralmente fortezza del signore, è una antica città scavata nella roccia. Costruita sulla riva sinistra rocciosa del fiume Mtkvari, l’antica città contiene diverse strutture databili tra la prima età del ferro e il tardo medioevo, combinazione unica di varie culture e di coesistenza di architettura pagana e cristiana. Uplis-tsikhe è stato identificato dagli archeologi come uno dei più antichi insediamenti urbani in Georgia. Strategicamente situato nel cuore dell’antico regno di Cartalia, l’Iberia degli autori classici, fu un importante centro politico e religioso del paese.

9° giorno, martedì 24 settembre 2019: Tbilisi
Pensione completa. Intera giornata dedicata alla visita della capitale georgiana con la chiesa di Metekhi, il quartiere dei Bagni, La Cattedrale della Santissima Trinità, la basilica di Ančiskhati, il Museo di Storia.

Tbilisi. Dal georgiano Tpili, caldo, a causa delle numerose sorgenti di acqua calda sulfurea della zona. L’attuale capitale della Georgia, fu fondata nel V secolo dal re Vakhtang I Gorgasali di Iberia. Il suo successore re Dachi vi trasferì la capitale del regno e la fortificò. Nei secoli passò ai Persiani, ai Bizantini e agli Arabi, che la tennero fino al XI secolo, fino a che fu conquistata dal re di Georgia David il Costruttore, che vi trasferì la sua residenza da Kutaisi e la rese capitale di uno Stato georgiano unificato e inaugurò un vero e proprio rinascimento. Durante quest’epoca a Tbilisi il poeta Shota Rustaveli visse e scrisse il leggendario poema epico ‘Il cavaliere con la pelle di pantera’. Dal 1236 la Georgia passò sotto la dominazione mongola, e successivamente sotto il dominio di invasori stranieri, che, e in più occasioni, la razziarono. Prima Tamerlano nel 1386, poi Shah Jahan, lo Scià di Tabriz nel 1444, Ak Koyunlu nel 1477, i persiani nel 1522, Shah Agha-Mohammad Khan nel 1795.
Nel 1801 il regno georgiano di Cartalia e Cachezia fu annesso all’Impero russo, e sotto il dominio russo la città fu sede dei viceré degli Zar e capitale di tutto il Caucaso imperiale e amata da Puškin, Tolstoj e Lermontov.
Dopo la rivoluzione russa del 1917, la città fu sede del governo indipendente della breve Federazione della Transcaucasia, poi fu capitale della Repubblica Democratica della Georgia fino al 25 febbraio 1921, quando fu occupata dall’Armata Rossa.
Dopo la disgregazione dell’Unione Sovietica, Tbilisi ha vissuto periodi di instabilità e turbolenze e una breve guerra civile di due settimane tra il dicembre 1991 e il gennaio 1992. Nel novembre 2003, dopo elezioni parlamentari falsificate, più di 100.000 persone sono scese in piazza per la vittoriosa Rivoluzione delle Rose.
Durante la guerra dell’Ossezia del Sud del 2008 l’area di Tbilisi è stata colpita da molteplici attacchi aerei russi.

10° giorno, mercoledì 25 settembre 2019: Baku > (Istanbul) > Bologna
Prima colazione e trasferimento all’aeroporto in tempo utile per l’imbarco sul volo Turkish Airlines per Istanbul. All’arrivo, coincidenza con volo Turkish Airlines per Bologna, e arrivo nel tardo pomeriggio quindi proseguimento in pullman per Belluno con arrivo previsto in tarda serata.

Programma dettagliato in sede

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