Giovedì 15 febbraio 2018, ore 17:30, presso la Sala Bianchi di Viale Fantuzzi 11, avrà inizio il Corso di Storia e Cultura Locali, organizzato dal CTG gruppo Belluno e giunto alla XIX edizione.
Il Settecento: luci di un tramonto
Riflessi degli ultimi decenni della serenissima in terra bellunese.
Dopo il Seicento e i rapporti di Venezia con i suoi domini di mare e terraferma, oggetto della trattazione dello scorso anno, il nuovo ciclo di conversazioni si presenta come il completamento del quadro storico già delineato : saranno infatti illustrati alcuni aspetti, che hanno caratterizzato la vita socio-politica e culturale della Serenissima, fino al tramonto della sua potenza, e le loro “ricadute” nei nostri territori periferici.
La conversazione di Rita Da Pont, studiosa che si occupa in particolare del periodo della decadenza della Serenissima, ci introdurrà nel mondo dell’Illuminismo riformatore di Venezia, che riguarderà anche Belluno, dove viene istituita la famosa Accademia degli Anistamici, luogo di dibattiti e scambi culturali.
Belluno, in questo periodo, non è isolata, ma partecipa al dialogo politico e culturale, come ci dimostrerà Francesco Piero Franchi, presentando la figura dello zattiere Giuseppe Fantuzzi, amico del Foscolo e da lui molto ammirato per il suo spirito patriottico, che, dopo aver combattuto in nome della libertà dei polacchi, diventerà generale di Napoleone, e quella del poeta Antonio Lamberti a cui si deve, tra l’altro, una delle canzoni più popolari e più significative della “venezianità”: La biondina in gondoleta.
L’Illuminismo raccomandava la circolazione delle idee e la diffusione della cultura tra le masse.
Così anche a Belluno nasce l’interesse per i libri, e si coltiva il piacere della lettura , con il proliferare di lettori ed editori locali, come risulta da un’originale ricerca di Monica Frapporti, appassionata bibliofila.
L’argomento della trattazione di don Claudio Centa ci riporta a un contesto più propriamente storico-politico: esperto di storia della Chiesa, ci parlerà infatti della figura e dell’opera di due vescovi bellunesi, Giovanni Battista Sandi e Sebastiano Alcaini, che nel 1798 accolse, con una funzione liturgica, gli Austriaci, i nuovi padroni dei nostri territori.
Non mancherà un approfondimento della pittura bellunese del ‘700, con Marco e Sebastiano Ricci, che ci verranno presentati da Giorgio Reolon.
Questa conversazione avrà poi un riscontro in una gita a Venezia, in programma a fine corso, con visita guidata al palazzetto Bru Zane.
Il ciclo di incontri è coordinato da Rosetta Girotto Cannarella.