Nel complesso di Angkor Wat una interessante “galleria” ci fa apprezzare la grande maestria degli artigiani khmer: una sequenza di bassorilievi dei quali la nostra guida, Kim, ci racconta le storie ed i personaggi. Sono ottimamente conservati rispetto ad altri poiché protetti dalla volta della galleria che fortunatamente è integra ed ha protetto i manufatti dalle intemperie.
Scene di vita quotidiana; animali di terra ed acqua; una battaglia con vincitori e vinti, arcieri e condottieri a cavallo di elefanti. Ma il bassorilievo che mi ha sorpreso è quello che illustra un mito dell’induismo e cioè la trasformazione dell’Oceano di latte (raccontato in vari poemi come l’epico Mahabharata) per ricavarne l’Amrita (nettare dell’immortalità). È la lotta tra i Deva (dei) e gli Asura (antidei/demoni): per raccogliere il nettare è necessario “frullare” l’oceano; Garuda (aquila divina di Vishnu) stacca il monte divino Mandara e lo pone al centro dell’oceano come perno. Ora serve una corda che, avvolgendo il monte, lo faccia ruotare e qui interviene il re dei serpenti (Vasuki): gli Asura terranno la testa ed i Deva la coda e così con una specie di tiro alla fune si crea il vortice necessario. La montagna però rischia di affondare ed allora interviene Vishnu sotto forma di tartaruga Kurma che con il carapace sostiene il monte. Alla fine, dopo circa mille anni il processo si realizza ed il nettare potrà essere utilizzato dagli dei e negato ai demoni. Nella scena anche Brahma, Shiva, Hanuman (il dio scimmia), Lakshmi (dea della bellezza), una schiera di Apsara (danzatrici sacre).
La cerimonia dell’aratura reale maggio (la data ed il luogo cambiano ogni anno) si tiene una celebrazione legata alla figura del sovrano della Cambogia, ossia quella dell’aratura reale, un antico rito che segna il momento in cui inizia il periodo della semina del riso. Questa cerimonia ad Angkor si tiene di fronte alla terrazza del re lebbroso ha un valore profondamente simbolico, il re (od un importante dignitario) semina un piccolo lotto di terra dopo averlo arato tre volte grazie ad un aratro tirato da due buoi. Finita l’aratura e la semina, ai buoi liberati, vengono posti 7 vassoi dorati contenenti riso, mais, fagioli verdi, semi di sesamo, erba appena tagliata, acqua e whisky di riso. In base alla scelta dei buoi, i cerimonieri/brhamini traggono previsioni sulla stagione che inizia: indicativamente, se i buoi scelgono i semi, il granoturco, il riso oppure i fagioli significa che ci sarà un buon raccolto, ma se invece preferiscono l’erba le malattie si diffonderanno tra il bestiame, se bevono l’acqua bisognerà attendersi pesanti inondazioni mentre se la loro scelta cadrà sul whisky allora il crimine e violenza si diffonderà nel paese.
Ho chiesto a Kim se ogni animale scegliesse un vassoio diverso?!
Lui mi ha risposto che gli animali spontaneamente si dirigono allo stesso vassoio.
Questo rito mi ha ricordato ciò che si replica nella mia regione (il Friuli e precisamente il principale a Tarcento vicino a Udine; pare sia un’antica tradizione celtica…) il giorno dell’ Epifania e cioè l’accensione del “Pignarûl grant”: una specie di grande catasta di tronchi ed arbusti che viene bruciata tra il 5 ed il 6 gennaio con grande partecipazione degli abitanti. Durante la cerimonia il personaggio importante è il “vecchio venerando” che, abbigliato come da tradizione con vecchi panni un cappellaccio ed un bastone, sarà quello che, a seconda di come brucia la catasta e si dirige il fumo farà previsioni per l’anno appena iniziato.
Quest’anno il fumo della pira del “Pignarûl grant” è partito a Sud e solo dopo ha spirato verso Est e quindi la prima parte del 2020, secondo il Vecchio venerando, porterà qualche difficoltà da affrontare: lavoreremo per mitigare i cattivi auspici dei primi tre mesi dell’anno, per riprendere con slancio a primavera e godere dopo agosto-settembre della positività che ci viene pronosticata.
Sempre secondo il Vecchio Venerando il vaticinio è nel complesso “abbastanza positivo”.
È crollato un pezzo di falò e questo viene interpretato tradizionalmente come segno di un evento un po’ nefasto, ma è caduto verso l’interno e questo contiene l’effetto di negatività. Quindi la previsione dice che di certo ci sarà molta siccità quest’anno e questo dovrebbe essere un ennesimo segnale da interpretare come urgenza a prenderci cura del nostro ambiente.
Il cambiamento positivo lo aspetteremo verso agosto-settembre.
Chissà come sarà la previsione dell’ aratura reale?!
Tiziana