Dal 4 al 10 maggio ho partecipato a un viaggio, capeggiato da Annalisa, nella Sicilia orientale.
Tu lettore attento penserai: ”Oh sì, la Sicilia del Barocco”. Ti ricorderai la Cattedrale di Noto con la sua spettacolare scalinata che sembra non finire mai.
Io di Noto rammenterò di aver gustato un gelato al pistacchio e alla mandorla che mi ha donato uno stato di tale benessere da aprirmi gli occhi su colori e profumi indimenticabili.
Negli spostamenti in corriera, tra le varie località, ho avuto la sorpresa di vedere campi incolti o lasciati a riposo ricchi di fiori spontanei, come usciti da una tavolozza di un pittore impressionista. Immagina un dipinto di Monet dove i vari rossi, gialli, blu, bianchi e verdi sono abbinati in macchie sfumate ad arte e sarà la natura multicolore di questo maggio siciliano.
L’escursione sull’Etna è sicuramente da provare. Siamo saliti con dei fuoristrada che tra un sobbalzo e l’altro ci hanno portato ai 3000 metri di altitudine. Il paesaggio si è aperto su un pianoro grigio scuro e la neve, solitamente coperta bianca, quasi svaniva sotto una copertina grigia. A questo punto si consiglia di chiudere la bocca rimasta aperta per lo stupore. L’aria ventosa fredda, ricca di polvere, tra gli sbuffi bianchi del vulcano in lontananza, ci ha avvolto e guidato su crinali, sopra crateri ormai spenti, a ricordarci che la “Montagna” lì ora riposa perché ha già dato.
Ci sarebbe ancora molto da rivedere, Taormina, Siracusa, il panorama di Modica, le Isole Eolie, Ragusa, Scicli, Piazza Armerina, il piccolo borgo di Marzamemi con la sua piazzetta, un gioiello di semplicità, ma mi fermo qui.
Arrivederci alla prossima avventura.
Matilde